venerdì 28 gennaio 2011

Antonietta Meo e Chiara Badano unite nella stessa croce.

“Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli” (Lc 10,21))


Antonietta Meo, detta Nennolina (Roma, 15 dicembre 1930 – Roma, 3 luglio 1937), bambina italiana dichiarata Venerabile dalla Chiesa cattolica nel 2007. Potrebbe diventare la santa, non martire, più giovane della storia.
Conosciuta col vezzeggiativo di Nennolina, fin dai tre anni di età manifestò un vivo senso dell'amore di Dio, esprimendolo sempre più intensamente con letterine che dettava alla sua mamma finché non imparò a scrivere personalmente. A 4 anni, mentre ancora frequenta l'asilo, venne iscritta alla sezione "Piccolissime" della Gioventù Femminile dell'Azione Cattolica. Indossava sempre e con fierezza il distintivo e ogni tanto chiedeva di vedere la tessera per ammirarla. Quando arrivano i giornali poi, racconta la madre, se li faceva leggere e rileggere e ne imparava a memoria le figure. Nel gennaio del 1936, anche senza l'età giusta, venne iscritta tra le "Beniamine", essendo stata ammessa a ricevere la Prima Comunione. Il 29 novembre 1936 fa la sua prima Confessione e nella notte di Natale riceve la prima Comunione. Colpita da tumore osseo che la portò prima all'amputazione della gamba sinistra e poi alla precocissima morte, non perdette mai la serenità e la gioia, ma offrì le proprie sofferenze e la stessa vita a Gesù con decisione e lucidità. La Gioventù Femminile promosse fin dal 1941 la causa di beatificazione per espresso volere di Armida Barelli, allora Presidente nazionale ed ancora oggi l'Azione Cattolica Italiana ne è promotore. La Chiesa ha così riconosciuto che benché così piccola, la bambina ha praticato, in maniera proporzionata alla sua età, l'eroismo delle virtù. Se il processo di beatificazione si dovesse concludere con esito positivo, Nennolina diverrebbe la più giovane santa non martire mai proclamata dalla Chiesa cattolica. È sepolta nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma.

(da Wikipedia)

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