mercoledì 3 giugno 2015

Quando tu avrai conosciuto il Dio vero, avrai insieme all'anima un corpo immortale e incorruttibile; otterrai il regno dei cieli, perché nella vita di questo mondo hai riconosciuto il re e il Signore del cielo. Tu vivrai in intimità con Dio, sarai erede insieme con Cristo, non più schiavo dei desideri, delle passioni, nemmeno della sofferenza e dei mali fisici, perché sarai diventato dio. Infatti le sofferenze che hai dovuto sopportare per il fatto di essere uomo, Dio te le dava perché eri uomo. Però Dio ha promesso anche di concederti le sue stesse prerogative una volta che fossi stato divinizzato e reso immortale.
Cristo, il Dio superiore a tutte le cose, colui che aveva stabilito di annullare il peccato degli uomini, rifece nuovo l'uomo vecchio e lo chiamò sua propria immagine fin dall'inizio. Ecco come ha mostrato l'amore che aveva verso di te. Se tu ti farai docile ai suoi santi comandi, e diventerai buono come lui, che è buono, sarai simile a lui e da lui riceverai gloria. Dio non lesina i suoi beni, lui che per la sua gloria ha fatto di te un dio.


Dal trattato «La confutazione di tutte le eresie» di sant'Ippolito, sacerdote
(Cap. 10,33-34; PG 16,3452-3453)

venerdì 9 agosto 2013

20.000

20.000: è il numero di visite a questo blog. Non sarà un granché, ci sono blog che le totalizzano in una settimana. Tuttavia mi sorprende, sul serio. Soprattutto considerata la - a dir poco - scarsa cura che gli ho dedicato. 
In realtà, se guardo ciò che le persone cercano in queste poche pagine, non dovrei sorprendermi: Chiara Badano, Chiara Corbella, Antonietta Meo, Jacques Fesch. E Gesù. Senza di Lui, nessuna di queste celesti figure avrebbe lasciato una simile traccia di Carità e Speranza. Gesù, Figlio di Dio: si presenta ogni giorno in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, rinnova il suo Sacrificio e dalle mani di un sacerdote si concede a dei peccatori nemmeno lontanamente capaci di comprendere la grandezza di un tale mistero. Eppure continua a invitare chiunque a seguirlo, e dice 'il mio giogo è soave e il carico leggero'. Ci si incammina, come dei ciechi, magari, ma capaci, con la Sua Grazia, di percorrere una via umanamente inimmaginabile.
Non lo abbiamo riconosciuto quando percorreva le città e continuiamo a non riconoscerlo. Pare impossibile che ancora, ogni giorno, si umili davanti a tutto il creato. Pare impossibile che sotto le sembianza di una piccola, pura, semplice, ostia bianca ci sia Lui. Il Figlio di Dio.

Benedetto Colui che viene nel nome del Signore.

Stefano

martedì 19 giugno 2012